Abitarecologico®
Partiamo dalla consapevolezza che il patrimonio di risorse disponibili (a cui attingiamo per continuare il processo di antropizzazione del nostro pianeta) si stanno pian piano drammaticamente esaurendo in modo tale da compromettere la nostra sopravvivenza.
L’edilizia è tra le attività umane a più alto impatto ambientale per le sue implicazioni sulla salute degli esseri viventi sul consumo di territorio, sulla sottrazione di risorse all’ambiente naturale, sui consumi energetici e sulla conseguente produzione di emissioni nocive con particolare riferimento a CO2 e altri gas serra, sulla produzione di rifiuti ecc..
Alla luce di questo sarà fondamentale lavorare per una cultura capace di incidere sui costumi, sugli stili di vita consumistici e dannosi dal punto di vista ambientale. Non più proponibili, non più sostenibili!
Un architettura che voglia tornare ad essere testimonianza di un rinnovato e riscoperto rapporto tra l’uomo la sua storia, l’ambiente, le condizioni economiche etiche e sociali non può che assumere discontinuità con le logiche attuali del costruire (economiche e spesso senza considerazione per gli aspetti ecologici e sociali).
Il settore dell’edilizia ha quindi ormai il compito primario di operare in termini “ecologici”, ossia attraverso criteri di “biocompatibilità” ed “ecosostenibilità”.
“Biocompatibilità” vuol dire porre attenzione all’uomo, alla salute della persona, nel corso dell’intero processo dalla progettazione alla realizzazione, alla dismissione di quello che si è costruito.
La civiltà di un popolo si evolve di pari passo anche con la qualità della vita delle sue città, delle sue abitazioni, dei suoi luoghi di lavoro, delle sue scuole.
Qualsiasi uomo povero o ricco che sia ha il diritto alla tutela della propria salute e ad una vita dignitosa in ambienti sani.
“Ecosostenibilità” è la consapevolezza che non è giusto ne opportuno sprecare energie e risorse. Il raggiungimento del nostro benessere quindi non può avvenire a discapito di chi verrà dopo di noi.
La Bioarchitettura, proponendo una visione alternativa del processo progettuale, attraverso la scelta consapevole di tecnologie, materiali e stili rivolti al benessere psicofisico dei fruitori, nel rispetto dell’ambiente naturale e antropizzato, attribuendo all’uomo un ruolo centrale nella progettazione, propone una architettura più umana attraverso modelli di sviluppo che mirano alla relazione con l’ambiente esterno e al rafforzamento di rapporti sociali.